La rosacea è una malattia infiammatoria della pelle caratterizzata da arrossamento persistente delle zone colpite (guance, fronte, naso, pieghe nasolabiali ma anche palpebre, orecchie e mento) con dilatazione dei vasi sanguigni che diventano evidenti oltre l’epidermide. Nei casi più gravi la rosacea sviluppa puntini rossi (rosacea pustolosa) o protuberanze sul naso (rosacea fimatosa). In Italia sono oltre 3 milioni le persone che soffrono di Rosacea, con una maggior incidenza sulle donne che sugli uomini (in un rapporto 3 a 1). La predisposizione femminile a questa patologia probabilmente dipende dagli estrogeni, ormoni che rendono più elastiche le pareti delle vene. Spesso la rosacea è confusa con la couperose, perché presenta anch’essa rossore e dilatazione dei vasi sanguigni sul viso, ma le due manifestazioni non sono identiche poiché la couperose può essere considerata un inestetismo cutaneo, mentre la rosacea è una vera e propria malattia cronica, con un grave impatto psicologico su chi ne soffre. Le cause della rosacea non sono ancora del tutto identificate con precisione ma si sa che vengono colpite soprattutto le persone con carnagione chiara e con alterazioni dei capillari del viso. Altre cause ipotizzate sono: la presenza sulla pelle di un parassita (il Demodex folliculorum), un acaro che è presente nei bulbi piliferi di guance, fronte, naso, pieghe nasolabiali, in numero maggiore che nelle persone senza questa patologia e lo stretto legame fra rosacea e Helicobacter Pylori (un batterio che causa la gastrite) nello stomaco dei pazienti. Inoltre, ci sono diversi fattori scatenanti come i raggi ultravioletti e il calore, che stimolano la dilatazione dei capillari, l’uso di creme cortisoniche sul viso per periodi superiori ai 2 mesi o l’impiego di farmaci vasodilatatori, oltre all’assunzione di alcool o di cibi piccanti.
Ma perché la rosacea colpisce soprattutto il viso? Per due ragioni precise: perché i capillari in questa zona sono più numerosi e sono più superficiali, oltre al fatto che il volto è più esposto alle aggressioni esterne (sole, freddo, vento, inquinamento). Si possono distinguere varie forme di questa malattia che parte spesso con flush cutaneo transitorio che poi diventa permanente.
La rosacea pustolosa, per esempio, che colpisce di preferenza donne di mezza età, è caratterizzata dalla presenza, oltre a rossore e vasodilatazione dei capillari, di papule, pustole e puntini rossi.
La rosacea oculare è invece un’infiammazione delle palpebre e delle congiuntive (blefarocongiuntivite bilaterale) che provoca bruciore, dolore, fotofobia , intensa lacrimazione con la pelle delle palpebre che risulta secca, arrossata, gonfia e pruriginosa. Inoltre, spesso, si ha la sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio.
La rosacea granulomatosa, invece, colpisce la pelle intorno alla bocca e può essere mono o bilaterale, con noduli o papule di consistenza dura e con colore da giallo a bruno.
La rosacea fimatosa è quella in forma più grave; interessa soprattutto gli uomini anziani e si presenta con proliferazione eccessiva di ghiandole sebacee, dilatazione dei follicoli pilo sebacei, vasodilatazione dei capillari, formazione di ‘tappi’ di cheratina che ostruiscono i pori e tessuto del derma che diventa fibroso. Questa forma di rosacea appare soprattutto sul naso ma può colpire anche orecchie, fronte, palpebre, guance e mento.
Per il trattamento della Rosacea non ci sono terapie risolutive, ma negli ultimi anni sono emerse evidenze crescenti di un legame tra la crescita eccessiva di batteri dell’intestino tenue (SIBO) e la rosacea.
Uno studio di ricerca, svolto nel 2008, ha trovato una connessione tra SIBO e rosacea. I soggetti sono stati testati per la loro crescita batterica intestinale tramite un test del respiro e a quelli con diagnosi di SIBO sono stati forniti antibiotici. In circa il 70% dei soggetti dello studio, gli individui con rosacea e SIBO sono stati eliminati da entrambi i disturbi dopo aver seguito un ciclo di antibiotici. Questa scoperta ha supportato l’ipotesi che una crescita eccessiva della flora intestinale può, in molti casi, portare anche allo sviluppo della rosacea.
L’esperienza personale professionale conferma questa correlazione e un certo numero di pazienti con disturbi gastrointestinali conseguenti a intolleranza a lattosio e/o glutine e/o allergia a Nichel e contemporanea presenza di Rosacea, dopo il trattamento antibiotico per risolvere la sovracrescita batterica, hanno avuto un ottimo risultato anche sulla Rosacea.