Che cos’è lo stress?
Non è facile in effetti definire lo stress.
Per usare parole semplici, si può dire che lo stress è un insieme di risposte e comportamenti che il cervello mette in atto per affrontare situazioni difficili. In realtà neppure questa spiegazione è precisa, perché di fatto lo stress si scatena da cause diverse: un danno fisico, un incidente o qualcosa di più astratto e mentale, come la paura di perdere il lavoro o le tensioni con una persona cara. Questo secondo caso rappresenta la forma di stress psicologico più frequente presso la maggior parte delle persone nei paesi benestanti.
Benché si conoscano diversi tipi di stress che provocano differenti risposte del cervello, sappiamo per certo che tutti coinvolgono una serie di circuiti cerebrali pronti ad entrare in azione per rispondere ad una minaccia. Al centro di queste strutture cerebrali si trova l’amigdala, una ghiandola che, di fronte a una situazione di rischio, attiva un insieme di risposte coordinate (per esempio chiudere gli occhi o fare una smorfia di paura) tese a minimizzare conseguenze negative di una data circostanza.
Allo stesso tempo, l’amigdala invia segnali per l’attivazione del sistema nervoso simpatico, che fa aumentare la respirazione, la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la sudorazione. Inoltre
attiva l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene che culmina nella produzione del cortisolo, l’ormone dello stress.
Il cortisolo, così come il sistema nervoso simpatico, causa l’aumento degli zuccheri e dei grassi nel sangue. Inoltre sopprime la risposta immunitaria e provoca l’aumento dell’alimentazione, mediante
la produzione di grelina da parte dello stomaco. Questo significa che il nostro sistema di risposta alla minaccia, benché si sia evoluto a scopo protettivo, a volte segue strade controproducenti come quella che ci porta a mangiare troppo. Ma non è solo questione di quantità. Molti studi hanno dimostrato infatti che lo stress cronico modifica anche la qualità del cibo che mangiamo. In una condizione di tensione costante ci si sente attratti da cibi che fanno sentire gratificati e “pieni”, come zucchero, pane, pasta, patatine fritte e pizza. Il cibo gratificante stimola il circuito del piacere che porta alla liberazione della dopamina e spegne così la risposta allo stress. Il premio in sé, quindi, ci aiuta a sentirci meglio, diminuendo l’attività del sistema di risposta alla minaccia.
Ma sarebbe bene trovare altre vie per orientare questa strada antistress innata oltre al cibo consolatorio, perché mangiare alimenti di conforto pieni di calorie e vuoti di nutrienti può farci
ingrassare e può danneggiare la nostra salute, se possiamo trarre lo stesso beneficio antistress da qualsiasi altra abitudine gratificante, per quale motivo non scegliere qualcosa di più costruttivo, come fare jogging, fare l’amore, dedicarsi al giardinaggio o dimostrare affetto verso una persona cara?