Attraversare sé stessi.  Voglio iniziare così la narrazione della mia esperienza perché di questo si è trattato, di un “attraversamento” di me stessa. Ora ne parlo con leggerezza ma all’inizio ho incontrato una duplice difficoltà: da un lato, capire cosa stesse accadendo al mio corpo, dall’altro, interpretare il malessere interiore che mi disorientava e ridimensionare i pensieri negativi che sovraffollavano la mente. Non era semplice, non sapevo ancora come uscire dalla sensazione di tristezza che permeava ogni aspetto della mia quotidianità, la paura mi bloccava, non riuscivo a distrarmi dal problema. Quale? In un giorno qualunque ho scoperto di avere una chiazza di alopecia dietro la nuca. Prima la paura, poi le molteplici domande! Ho pensato: “Questo no! Non ai miei capelli!” E intanto i pensieri negativi erano là con me, la mia paura diventava sempre più forte. 

Nell’ottobre del 2020 ho fissato la prima visita con il dott. Corsano. Avevo timore di quello che mi avrebbe detto. 

Invece….

Ho iniziato il colloquio con la “presentazione del problema”; mentre i miei pensieri prendevano forma mi rendevo conto di parlare non del problema ma della percezione che avevo del problema. Sono uscita dallo studio con la prescrizione di un lungo elenco di esami clinici. Non solo! Ricordo la raccomandazione del dottore “Non pensi al problema!” e la sensazione che ho provato: “Come posso riuscirci!”. Dopo circa un mese sono tornata dal dottore con uno spirito diverso. Gli esami clinici erano nella norma, il problema si era quasi risolto. Forse non era un problema così grande come mi era parso. E allora, che cosa l’aveva determinato? Il dottore si è sempre posto in atteggiamento di ascolto, accoglieva anche gli elementi della conversazione che a me sembravano irrilevanti. Ho capito dopo che non lo erano affatto. Intanto l’attraversamento di me stessa diventava la direzione verso l’acquisizione di un nuovo approccio all’esistenza. Le paure persistevano (se è capitato una volta, capiterà ancora!). L’altra “grande” paura era affrontare la caduta stagionale dei capelli. “Con l’autunno i capelli cadono!” (lo sapevo ma serviva a poco).

L’autunno successivo, la caduta stagionale dei capelli è diventato il “problema”. I pensieri negativi ritornavano (e con essi anche una dermatite del cuoio capelluto), le domande erano tante, la paura stava diventando più forte di me un’altra volta. Continuavo a interrogarmi “Perché ancora in quella parte del corpo!”, la parte in cui mi riconosco, il correlato della mia identità! Volevo capire! Ma in che modo? L’ho compreso solo dopo, dovevo ripartire da me stessa e, in particolare, dalla paura. Con l’emergere dell’autocoscienza è arrivato il momento della svolta (ho deciso di riprendere in mano la mia vita, non potevo sprecarla con le preoccupazioni). Nel corso dei colloqui, il dottor Corsano mi ha condotto alla graduale presa di consapevolezza, mi ha insegnato come partire dal proprio sé per dare una nuova direzione all’esistenza, come sia importante trasformare i pensieri negativi in positivi, praticare uno stile di vita sano, organizzare le giornate in relazione alle priorità effettive senza pretendere di controllare il tutto. Ascoltavo con attenzione le sue indicazioni e cercavo di applicarle nel mio mondo vitale tormentato. Una parte di me si sentiva rassicurata: sul piano clinico non erano emerse particolari patologie. L’altra me era ancora aggrovigliata, il corpo continuava a dare piccoli segnali come se volesse attirare la mia attenzione. Ho iniziato ad ascoltare quei segnali e utilizzare le emozioni come strumenti di interpretazione. Il dottore mi ha spiegato che sussiste una relazione molto stretta tra fattori genetici e ambientali (sono gli agenti esterni che modificano i geni), tra stile di vita e patologie e che lo stress può sconvolgere il funzionamento del nostro corpo determinando una rottura in quello straordinario sistema integrato (Nervoso, Vegetativo, Endocrino e Immunitario) che presiede alle corrette funzioni fisiologiche. Cosa significa? A fronte di elevati livelli di stress il corpo scombina i suoi meccanismi di controllo, attiva le “sentinelle” e invia i “segnali di fumo”, la capacità di risposta delle cellule si riduce, il corpo si ammala, la percezione che il soggetto ha del problema si amplifica, la tristezza si manifesta e diventa pervasiva, la soluzione tarda ad arrivare. Ho accolto l’idea che era giunto il momento di abbandonare il vecchio copione della mia vita. Avere una conoscenza basilare del funzionamento del sistema mente-corpo è fondamentale. Il nostro cervello funziona così: si abitua ad agire in modo abitudinario una volta che lo schematismo mentale si è strutturato. Come intervenire per rompere gli schemi performativi della nostra mente? L’alternativa è ascoltare sé stessi e il proprio corpo, agire sulle emozioni e sui sentimenti, “costringere” il cervello a costruire nuovi schemi, a percorrere nuove strade. Serve autoconsapevolezza per non permettere agli eventi di attraversarci passivamente e ostacolare la nostra capacità di immaginazione e ricostruzione delle esperienze. Sono trascorsi due anni, il mio “grande problema” non si è più ripresentato, in autunno i capelli cadono, allo sguardo della mente la caduta è ora poco significativa, la caduta non è perdita ma rigenerazione, come ogni cosa in natura abbandona il vecchio per accogliere il nuovo. Corpo e mente possono ritrovare un accordo, una corrispondenza. Questa è la mia storia. Sono sempre io con limiti e fragilità; qualcosa, però, è cambiato. Ho un’energia diversa, ritaglio tempo per me, sorrido di più, cerco di nutrire il mio corpo in modo sano, ho ritrovato la passione per il mio lavoro, il mio equilibrio, la mia dimensione. E non intendo tornare indietro!

Grazie Dottore Antonio Corsano

Teresa